Feeds:
Articoli
Commenti

Posts Tagged ‘Nucleare’

4 SI per la Provincia di Latina Quelli del referendum sono temi di fondo dove si confrontano politiche alternative e visioni opposte. La nostra base e soprattutto il Paese si attendeva da Noi, partito popolare, non solo un indicazione di voto chiara, ma in primis un’energica mobilitazione per battere un astensionismo costituzionalmente tutelato, ma che viene negli ultimi 20 anni sistematicamente cavalcato da una politica autoreferenziale ostile all’istituto referendario e aller … Read More

via Fabio Luciani

Read Full Post »

Read Full Post »

Read Full Post »

Domani, 13 marzo dalle ore 10.00, Noi Democratici saremo di nuovo tra i cittadini con un Gazebo informativo in Via Marina di Serapo, per ribadire il nostro NO AL NUCLEARE!

Vieni a firmare!

Read Full Post »

NOI DEMOCRATICI invitiamo i cittadini del Sud Pontino e di tutta la Provincia di Latina ad una riflessione sulle preoccupanti notizie riguardanti la realizzazione di nuove servitù nucleari sul nostro territorio e sull’impatto ambientale ed epidemiologico da esse derivanti.
Il governo Berlusconi con il piano di rilancio del nucleare vuole utilizzare ancora una volta il nostro territorio per collocare, oggi come ieri, centrali nucleari e depositi per lo stoccaggio di rifiuti radioattivi. Il piano per il ritorno al nucleare del Ministro Scajola è stato dal Governo inopportunamente secretato prevedendo che sarà il Cipe a definire le tipologie degli impianti e i siti che d’autorità potranno essere dichiarati “di interesse strategico nazionale”, e soggetti finanche ad un controllo militare. Nonostante quanto sbandierato dal Governo Berlusconi , si tratta della scelta più sbagliata che il nostro Paese possa intraprendere per risolvere i suoi problemi energetici. Oltre all’errore nell’insistere con la scelta del nucleare, è inaccettabile che il Governo sia alla ricerca di scorciatoie che utilizzino la militarizzazione delle aree, evitando così la necessaria via della concertazione con i territori e con le regioni che non fossero disponibili ad ospitare gli impianti nucleari e i siti di stoccaggio.In particolare, non ci si limita solo alla futura riattivazione di centrali nucleari, ma anche alla realizzazione di un deposito di scorie radioattive presso il sito del Garigliano, zona tra l’altro, ad alto rischio sismico e sottoposta a grave dissesto idrogeologico, quindi completamente inadatta alla locazione di impianti che necessitano di stabilità permanente .
Il “no” di NOI DEMOCRATICI al Nucleare è ragionato. Si basa su valutazioni serie e rigorose.

Il ritorno al nucleare non produrrà una riduzione dei costi energetici e le bollette degli italiani non saranno meno care. Se fosse vero il contrario, come millantato dal Governo, allora non si comprende perché nel settore nucleare non esiste una sola centrale non assistita dallo Stato e di conseguenza una sola Società o Multinazionale privata che gestisca autonomamente una centrale nucleare. I costi effettivi che non rendono conveniente a nessuna impresa al mondo la produzione di energia attraverso il nucleare sono quelli connessi all’elevato costo infrastrutturale, all’ impatto ambientale, alla sicurezza degli impianti, allo smaltimento delle scorie prodotte e al decommissioning delle centrali una volta terminato il loro ciclo di vita.
Le gravi colpe del Governo Berlusconi pongono l’Italia in forte controtendenza rispetto alle scelte dei Paesi più avanzati. Molte delle attuali 439 centrali nucleari in funzione, che coprono solo il 5% del fabbisogno energetico globale, termineranno la loro produzione nei prossimi 20 anni. Si prevede che di tali centrali ne saranno rimpiazzate al più solo la metà. Nei prossimi anni ci sarà una rivoluzione verde dei sistemi di produzione dell’energia che potrebbe porre fine alla dipendenza dell’economia mondiale dai combustibili fossili con interventi compatibili con le esigenze dei territori, mentre in Italia, purtroppo, il governo persegue la strada inaccettabile, sconveniente ed irreversibile del nucleare.

In questo ambito appaiono risibili e infantili le elucubrazioni di chi, a livello locale, da un lato ammicca al nucleare, dall’altro dice “non in casa mia”.
Una politica energetica strategica seria si basa su scelte ragionate e motivate e qualche impreparato coordinatore locale non può farne una bandiera folkloristica per darsi una fatua visibilità sui media. Appare alquanto singolare parlare di concertazione con enti e comunità locali sul nucleare quando poi è lo stesso PDL a escluderlo militarizzando i siti e rendendo inaccessibili gli atti. Del resto una sentenza della Consulta ha dichiarato le procedure contenute nel decreto Scajola incostituzionali.

Più in generale, in Italia, questa propaganda sul nucleare sta sottraendo risorse sia pubbliche che private a investimenti strategici in efficienza energetica, ricerca scientifica e sviluppo delle fonti rinnovabili e innovative quali ad esempio il fotovoltaico, l’eolico e la produzione di energia pulita dall’ idrogeno che consentirebbero di abbattere le emissioni alla base dei cambiamenti climatici, di ridurre in maniera significativa la nostra dipendenza energetica dall’importazione di petrolio, di accrescere la competitività delle nostre imprese. Questa è la vera frontiera dell’innovazione in campo energetico, che nel nostro Paese dovrebbe partire dalla realizzazione preliminare di un vero piano energetico nazionale, che definisca con chiarezza sia il nostro fabbisogno energetico che un programma di investimenti realistico in grado di proiettare il nostro Paese nei prossimi anni ad assumere un ruolo guida nel settore del risparmio energetico e della produzione di energia da fonti rinnovabili e innovative.

NOI DEMOCRATICI siamo pronti a dare il nostro contributo lavorando con serietà ed impegno nell’ambito di un fronte di opposizione che coinvolga tutti i cittadini dei territori interessati supportando le iniziative necessarie a promuovere delle politiche energetiche che coniughino sviluppo e compatibilità ambientale.

Noi Democratici – Gaeta

Read Full Post »

NOI DEMOCRATICI invitiamo i cittadini del Sud Pontino e di tutta la Provincia di Latina ad una riflessione sulle preoccupanti notizie riguardanti la realizzazione di nuove servitù nucleari sul nostro territorio e sull’impatto ambientale ed epidemiologico da esse derivanti.
Il governo Berlusconi con il piano di rilancio del nucleare vuole utilizzare ancora una volta il nostro territorio per collocare, oggi come ieri, centrali nucleari e depositi per lo stoccaggio di rifiuti radioattivi. Il piano per il ritorno al nucleare del Ministro Scajola è stato dal Governo inopportunamente secretato prevedendo che sarà il Cipe a definire le tipologie degli impianti e i siti che d’autorità potranno essere dichiarati “di interesse strategico nazionale”, e soggetti finanche ad un controllo militare. Nonostante quanto sbandierato dal Governo Berlusconi , si tratta della scelta più sbagliata che il nostro Paese possa intraprendere per risolvere i suoi problemi energetici. Oltre all’errore nell’insistere con la scelta del nucleare, è inaccettabile che il Governo sia alla ricerca di scorciatoie che utilizzino la militarizzazione delle aree, evitando così la necessaria via della concertazione con i territori e con le regioni che non fossero disponibili ad ospitare gli impianti nucleari e i siti di stoccaggio.In particolare, non ci si limita solo alla futura riattivazione di centrali nucleari, ma anche alla realizzazione di un deposito di scorie radioattive presso il sito del Garigliano, zona tra l’altro, ad alto rischio sismico e sottoposta a grave dissesto idrogeologico, quindi completamente inadatta alla locazione di impianti che necessitano di stabilità permanente .
Il “no” di NOI DEMOCRATICI al Nucleare è ragionato. Si basa su valutazioni serie e rigorose.

Il ritorno al nucleare non produrrà una riduzione dei costi energetici e le bollette degli italiani non saranno meno care. Se fosse vero il contrario, come millantato dal Governo, allora non si comprende perché nel settore nucleare non esiste una sola centrale non assistita dallo Stato e di conseguenza una sola Società o Multinazionale privata che gestisca autonomamente una centrale nucleare. I costi effettivi che non rendono conveniente a nessuna impresa al mondo la produzione di energia attraverso il nucleare sono quelli connessi all’elevato costo infrastrutturale, all’ impatto ambientale, alla sicurezza degli impianti, allo smaltimento delle scorie prodotte e al decommissioning delle centrali una volta terminato il loro ciclo di vita.
Le gravi colpe del Governo Berlusconi pongono l’Italia in forte controtendenza rispetto alle scelte dei Paesi più avanzati. Molte delle attuali 439 centrali nucleari in funzione, che coprono solo il 5% del fabbisogno energetico globale, termineranno la loro produzione nei prossimi 20 anni. Si prevede che di tali centrali ne saranno rimpiazzate al più solo la metà. Nei prossimi anni ci sarà una rivoluzione verde dei sistemi di produzione dell’energia che potrebbe porre fine alla dipendenza dell’economia mondiale dai combustibili fossili con interventi compatibili con le esigenze dei territori, mentre in Italia, purtroppo, il governo persegue la strada inaccettabile, sconveniente ed irreversibile del nucleare.

In questo ambito appaiono risibili e infantili le elucubrazioni di chi, a livello locale, da un lato ammicca al nucleare, dall’altro dice “non in casa mia”.
Una politica energetica strategica seria si basa su scelte ragionate e motivate e qualche impreparato coordinatore locale non può farne una bandiera folkloristica per darsi una fatua visibilità sui media. Appare alquanto singolare parlare di concertazione con enti e comunità locali sul nucleare quando poi è lo stesso PDL a escluderlo militarizzando i siti e rendendo inaccessibili gli atti. Del resto una sentenza della Consulta ha dichiarato le procedure contenute nel decreto Scajola incostituzionali.

Più in generale, in Italia, questa propaganda sul nucleare sta sottraendo risorse sia pubbliche che private a investimenti strategici in efficienza energetica, ricerca scientifica e sviluppo delle fonti rinnovabili e innovative quali ad esempio il fotovoltaico, l’eolico e la produzione di energia pulita dall’ idrogeno che consentirebbero di abbattere le emissioni alla base dei cambiamenti climatici, di ridurre in maniera significativa la nostra dipendenza energetica dall’importazione di petrolio, di accrescere la competitività delle nostre imprese. Questa è la vera frontiera dell’innovazione in campo energetico, che nel nostro Paese dovrebbe partire dalla realizzazione preliminare di un vero piano energetico nazionale, che definisca con chiarezza sia il nostro fabbisogno energetico che un programma di investimenti realistico in grado di proiettare il nostro Paese nei prossimi anni ad assumere un ruolo guida nel settore del risparmio energetico e della produzione di energia da fonti rinnovabili e innovative.

NOI DEMOCRATICI siamo pronti a dare il nostro contributo lavorando con serietà ed impegno nell’ambito di un fronte di opposizione che coinvolga tutti i cittadini dei territori interessati supportando le iniziative necessarie a promuovere delle politiche energetiche che coniughino sviluppo e compatibilità ambientale.

Noi Democratici – Gaeta

Read Full Post »